Skip to main content

Nel corso della procedura di esame delle istanze per l’autorizzazione europea ad operare come crowdfunding service provider sulla base del nuovo Reg.EU 1503/2020, le piattaforme sono state destinatarie di specifiche osservazioni da parte delle Autorità di Vigilanza italiane, in merito alla portata del sistema di governance adottato ed alle attività dichiarate nel proprio oggetto sociale. Per gli istanti si è così reso indispensabile procedere all’adozione di rilevanti modifiche statutarie volte ad allineare gli statuti alle indicazioni ricevute dalle Autorità, anche con significativi interventi sulla governance. 

Tra le varie richieste della vigilanza vi sono:

  • la limitazione dell’oggetto sociale alla sola prestazione dei servizi di crowdfunding dichiarati in sede di istanza;
  • l’affidamento della governance ad un organo amministrativo collegiale;
  • la nomina di un revisore.

Si tratta di un approccio di governance deliberatamente imposto dalle Autorità italiane ai futuri operatori italiani, sulla base di una lettura fortemente ispirata dai principi regolatori italiani, al di là di quanto espressamente previsto dal Regolamento Europeo 1503 e dagli RTS contenuti nei sub-regolamenti dell’ESMA e dell’EBA. Negli altri Stati Membri, privi della medesima cultura giuridica e regolatoria, l’approccio più leggero delle relative autorità ha fortemente facilitato l’ottenimento delle autorizzazioni dei portali di crowdfunding, dando peraltro luogo anche a situazioni di operatività in palese violazione della normativa comunitaria.

Da una parte quindi stiamo assistendo ad una forte penalizzazione dei portali italiani, dall’altra ad una superficialità nella vigilanza da parte di autorità straniere, che rischiano di tradursi in un pesante squilibrio competitivo, al quale le autorità centrali (ESMA ed EBA) dovranno rapidamente trovare rimedio.

Comunque è necessaria un’importante crescita culturale da parte degli operatori del settore, che su governance e compliance dovranno adottare approcci qualitativi tipici di tutti gli intermediari finanziari, anche quando le loro caratteristiche dimensionali siano più vicine a quelle della start-up.

Avvocati.net è da sempre in prima linea nella strutturazione degli assetti di governance, anche statutaria, per gli operatori del mondo Fintech.