Avete pensato al destino dei vostri dati personali? E se tra tali dati ve ne fossero alcuni suscettibili di arrecare dolore a terzi?
Segnaliamo una Ordinanza del Tribunale di Roma (n. 2688 del 10.2.2022) che ha accolto la richiesta di una vedova di accedere ai dati archiviati su ICloud dal marito scomparso. Apple aveva negato l’accesso deducendo l’accettazione da parte del defunto delle condizioni generali di contratto: secondo il Tribunale, la mera adesione alle condizioni di contratto non integra i requisiti richiesti per vietare l’esercizio dei diritti di cui al #gdpr riferiti ai dati personali del defunto.
L’art. 2-terdecies del codice #privacy prevede che i diritti del GDPR possano essere esercitati da chi ha un interesse proprio, o agisce a tutela dell’interessato, in qualità di suo mandatario, o per ragioni familiari meritevoli di protezione. Ciò salvo che l’interessato abbia espresso la volontà di vietare l’esercizio di tali diritti in modo non equivoco e con una manifestazione che deve essere specifica, libera e informata. I dati personali sono parte del nostro patrimonio, e anche la loro sorte andrebbe presa per tempo in considerazione.