Con la recente Sentenza n. 28398/2022, la Suprema Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, si è occupata del bilanciamento delle contrapposte istanze della riservatezza sul luogo di lavoro e della tutela giurisdizionale del lavoratore.
La Cassazione, ribadendo un orientamento costante, ha confermato che il lavoratore può registrare di nascosto le conversazioni sul posto di lavoro per precostituire prove da poter poi utilizzare in giudizio.
La registrazione è considerata lecita, ma a certe condizioni:
– il lavoratore deve prendere parte alla conversazione registrata per tutto il suo svolgimento (non si può lasciare nascosto un registratore acceso in una stanza ed allontanarsi);
– la registrazione deve avvenire sul posto di lavoro;
– il contenuto del dialogo deve essere utilizzato in un procedimento giurisdizionale;
E’ quindi vietato e sanzionabile, condividere la conversazione acquisita senza il consenso delle persone registrate con terzi o diffonderla sui social networks.